Robotica educativa (o robotica pedagogica, come la chiama qualcuno): ovvero come costruire un robot a scuola, programmare un robot o imparare a utilizzarlo già da bambini. Ma non solo. Robotica educativa significa anche apprendere qualcosa – la scienza, la matematica, la logica – con un metodo diverso da quelli tradizionali, grazie a macchine intelligenti. Un metodo di insegnamento e di apprendimento che ha cominciato a diffondersi nelle scuole italiane una quindicina di anni fa grazie a un gruppo di docenti-pionieri che hanno colto l’importanza di unire gioco e insegnamento, gioco e formazione.
Robotica educativa, come costruire un robot giocando
Il gioco come motore della curiosità e della scoperta per coinvolgere una serie di abilità diverse e suscitare nei bambini e nei ragazzi interesse. È questa sostanzialmente la robotica educativa che qualcuno chiama anche robotica pedagogica. Il gioco che si fa serio quando l’insegnamento esce dagli schemi tradizionali e diventa gioco a sua volta, stimola la crescita, e con il tempo può diventare passione ma anche lavoro che appassiona. La massima realizzazione per un adulto. L’obiettivo primario resta l’apprendimento, apprendimento attraverso l’uso della robotica.
È questo per esempio il principio che sta alla base di Poppy robot, un robot umanoide open source che nasce da un progetto dell’Unione Europea per favorire l’apprendimento di una serie di discipline attraverso la robotica.
Robotica educativa: Nao robot, programmare robot
Gioco e apprendimento: è il principio che muove i progettisti di Nao Robot, l’umanoide che ha già debuttato nelle classi di diversi Paesi. Tra gli obiettivi che Aldebaran Robotics vuole conseguire con il suo robot umanoide c’è proprio quello di introdurre i giovani alle tecnologie e avviarli alle carriere scientifiche.
Nel caso di Nao l’obiettivo non è quello di costruire un robot ma creare comportamenti e movimenti nuovi. Ad aiutare gli studenti è Choregraphe, il software per robot Nao che si basa sulla programmazione orientata agli oggetti e una interfaccia grafica intuitiva, adatta anche ai più giovani. Choregraphe permette di programmare anche senza possedere un Nao perché si basa su un ambiente virtuale che consente sempre di visualizzare sullo schermo del pc il risultato ottenuto.
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Ne abbiamo parlato nell’articolo:
Choregraphe, cos’è e come funziona il software per programmare Nao e Pepper
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La Scuola di Robotica e la Fondazione Golinelli organizzano insieme Nao Challenge Italia, un concorso per gli studenti degli istituti secondari che possono partecipare anche senza possedere un robot. La sfida consiste nell’immaginare funzioni, app e accessori che possano fare di Nao il compagno di ragazzi e famiglie.
Robotica educativa: i kit per costruire un robot senza essere un ingegnere
Come costruire un robot senza essere un ingegnere, già dall’infanzia. Grazie ai kit robot la robotica educativa negli anni ha preso piede nelle scuole. Tra i più noti troviamo quelli della Lego. A partire da Lego Mindstorms, con cui si può imparare a costruire un robot ma anche a programmarlo.
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Lego Mindstorms viene utilizzato anche per la gara mondiale di robotica First Lego League, di cui parliamo nell’articolo: First Lego League 2016: ecco sedi e date della gara di robotica Lego
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I bambini che hanno almeno otto anni di età possono costruire un robot con le scatole di montaggio di FischerTechnik. Attenti alla all’attività scolastiche anche i prodotti di LittleBits. La modularità caratterizza i kit per robot Tinkerbots, mentre Sphero ha ideato SPRK – School, Parents, Robots, Kids.
Api robot per la robotica educativa nella scuola primaria

Bee Bot
Si chiamano Bee Bot e Blue Bot. Sono due piccole api robot che consentono di portare la robotica nella scuola primaria e dell’infanzia. Bee Bot è la piccola ape robot che si programma grazie ai tasti che ha sul guscio. Blue Bot è il suo gemello trasparente, un robot programmabile anche da tablet e smartphone. Grazie a loro i bambini apprendono divertendosi nozioni di scienza, matematica, programmazione, logica. E non se ne accorgono nemmeno. A loro basta solo giocare.
Bee Bot e Blue Bot hanno un “fratello” maggiore, un robot programmabile di cui parliamo nell’articolo:
Pro Bot, un’auto robot per la robotica educativa
Sono indicati per la robotica educativa nella scuola primaria anche Dash and Dot, due robottini programmabili prodotti dalla start up americana Wonder Workshop. Dash robot è alto 16 centimetri, si muove grazie alle sue ruote in tutte le direzioni ed è dotato di sensori di distanza. Balla, registra suoni e spara palline. Dot è più piccolo, solo 9 centimetri e mezzo, ma può anche impartire comandi a Dash robot. Ne parliamo più approfonditamente nell’articolo Dash and Dot, robot programmabili per bambini.
Robotica educativa contro le disabilità
Concludiamo parlando del ruolo della robotica educativa contro le disabilità. Progetti europei come Edurob hanno come obiettivo quello di voler fare della robotica uno strumento contro le difficoltà di apprendimento. Edurob, Educational Robotics for People with Learning Disabilities , si basa sulla convinzione che i robot possono essere un valido metodo di apprendimento alternativo per studenti che presentano queste difficoltà. L’Italia fa parte del network dei partner, con l’Aias di Bologna e il Polo Europeo della Conoscenza.
L’obiettivo primario della robotica educativa, ancor di più contro le disabilità, non è dunque quello di costruire un robot o imparare a programmarlo – non è solo questo – quanto quello di imparare con un metodo diverso. Un metodo che può rivelarsi prezioso ad esempio contro l’autismo. È il caso del progetto Aurora, che studia l’uso dei robot come strumento che può svolgere un ruolo educativo o terapeutico per bambini affetti da autismo.
Di quest’ultimo argomento parliamo anche negli articoli:
Robot e autismo nei bambini. La sfida di Behaviour Labs
Robot per bambini autistici, ecco i modelli disponibili
EduRob: disturbi cognitivi nei bambini, la “cura” è un robot
Libri sulla robotica educativa
Insieme all’interesse per la robotica educativa sta crescendo in questi anni anche il numero di pubblicazioni sull’argomento. Se siete un docente, un professionista del settore, un genitore alla ricerca di testi di questo genere, ne parliamo all’interno dell’articolo Libri sulla robotica, per principianti e non, in un paragrafo dedicato.
Abbiamo parlato di robotica educativa, coding, Nao robot, come costruire un robot e di robot e autismo anche in:
Robotica creativa, la robotica educativa con un pizzico di fantasia
Come imparare a programmare in modo facile
Robot programmabile: la robotica educativa inizia da qui
Sphero 2.0 e Ollie, i robot amati dai ragazzi (e dagli adulti)
Come costruire un robot senza essere uno scienziato
Nao robot, il “prof” che insegna l’informatica
Marty, robot programmabile per la robotica educativa
Scuola di robotica: il futuro ora si impara sui banchi
Corsi di robotica: ecco chi li organizza in Italia
Robot per bambini, quali comprare e dove trovarli
Robot per ragazzi, quanto costano e quali scegliere
Robot giocattolo, prezzi dei modelli in commercio
Coding a scuola: con i robot è più divertente. Ecco perché
Coding, cos’è e perché non dovremmo sottovalutare le sue potenzialità
Corsi di coding, ecco chi li organizza, Quali e dove frequentare
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Tinkering, cos’è e come iniziare