L’occhio artificiale è un dispositivo elettronico che consente alle persone non vedenti di recuperare parzialmente la vista. È tra le protesi robotiche di più recente sperimentazione e si propone in futuro di sconfiggere tutte le tipologie di cecità. In questo articolo cerchiamo di capire come funziona l’occhio artificiale e a che punto è la ricerca.
Argus II, l’occhio artificiale di Second Sight
Argus II è un occhio artificiale pensato per pazienti che soffrono di retinite pigmentosa, una patologia degenerativa e irreversibile della retina. Realizzato dalla compagnia californiana Second Sight, è costituito da un microchip impiantato nella retina che riceve e traduce in immagini gli impulsi provenienti da una microcamera installata su un paio di occhiali. Argus II consente di percepire luci, ombre, sagome di persone e oggetti, tutto in bianco e nero. Tra il 2011 e il 2013 è stato approvato per la vendita in Europa e negli Stati Uniti.
Occhio artificiale, con Alpha IMS è possibile tornare a leggere
Alpha IMS, occhio artificiale sviluppato dalla tedesca Retina Implant AG, restituisce una vista più nitida ma meno ampia rispetto ad Argus II. I pazienti che l’hanno provato sono riusciti a riconoscere alcuni oggetti, intuire i volti e leggere scritte con grandi caratteri. Alpha IMS è composto da un microchip sottoretinico da 1500 pixel, funziona senza l’ausilio di occhiali ma richiede l’utilizzo di un alimentatore di energia, posto dietro un orecchio.
L’occhio artificiale made in Australia
I ricercatori della Monash University di Melbourne hanno realizzato un prototipo di occhio artificiale che attraverso una videocamera incorporata in un paio di occhiali cattura le immagini e le trasmette sotto forma di segnali elettrici a 11 microchip impiantati chirurgicamente nella corteccia cerebrale. Questo occhio bionico promette di restituire la vista all’85% delle persone affette da cecità causata da glaucoma e degenerazione maculare.
Occhio artificiale fotovoltaico, la sfida dell’IIT di Genova
La ricerca procede spedita anche nel nostro Paese. L’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova sta lavorando a una retina artificiale composta da cellule fotovoltaiche – costruite in laboratorio – che si comportano come fotorecettori naturali. I primi test eseguiti sugli animali hanno dato esito positivo. Nel giro di qualche anno dovrebbe iniziare la sperimentazione anche sull’uomo, in particolare su soggetti colpiti da retinite pigmentosa e degenerazione maculare.
Bionic Lens per una vista da falco
Non si “limitano” a far recuperare la vista a chi le indossa, ma addirittura a potenziarla. Parliamo di Bionic Lens, non un occhio artificiale ma delle lenti che correggono i difetti visivi garantendo una vista praticamente perfetta. Le ha realizzate l’azienda canadese Ocumetics. Bionic Lens si impiantano nell’occhio attraverso un’incisione di pochi millimetri e sono efficaci su pazienti di tutte le età. Ancora in fase sperimentale, potrebbero arrivare sul mercato entro un paio di anni.
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