Il coding a scuola – primaria o secondaria che sia – può essere molto divertente, e può esserlo ancora di più con i robot. Prima di capire perché, cerchiamo di vedere insieme il significato della parola coding, il motivo per cui se ne parla sempre di più, ma soprattutto perché sta suscitando tanto interesse nei docenti, nei genitori e in bambini e ragazzi.
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Coding significato
Quando si parla di coding si intende l’insegnamento e l’apprendimento della programmazione già nei primi anni di scuola. Il coding a scuola – primaria, secondaria o dell’infanzia – rappresenta una grande novità per la didattica e se ne sta pienamente comprendendo l’importanza in tutto il mondo, anche in Italia. Parliamo di una programmazione però intesa non come disciplina fine a sé stessa ma anche per l’apprendimento di materie diverse, proprio come avviene nella robotica educativa o pedagogica.
Coding a scuola e Miur
Il coding a scuola è sempre più diffuso. I principi sono del tutto simili a quelli sui quali si fonda la robotica educativa, sono strettamente legati a essa e in alcuni casi sono un tutt’uno. Bambini e ragazzi si cimentano in attività nuove come la programmazione, imparano i linguaggi di programmazione divertendosi. Imparano facendo. Quindi niente più lezioni lunghe e noiose su temi lunghi e noiosi. Si può imparare facendo cose che piacciono. Il coding a scuola può essere tutto questo. Un modo diverso di aggiungere cose nuove al proprio bagaglio di conoscenze, percorrendo strade nuove per apprendere (i ragazzi) e per insegnare (i docenti). E attraverso il coding imparare i concetti base di altre materie come scienze, matematica, nel caso dei più piccoli anche ad applicare la logica nella risoluzione di problemi più o meno complessi.
Nel caso della robotica insegnata in classe – quindi costruzione e programmazione di robot – si è scoperto che i benefici sono anche per i rapporti interpersonali, tra bambini e tra bambini e insegnanti.
Per favorire la diffusione del coding a scuola il Miur, il ministero dell’Istruzione, ha dato vita al progetto Programma il futuro
Coding a scuola primaria e scuola secondaria, cosa si impara
L’iniziativa del Miur, nasce per incoraggiare la diffusione del coding nella scuola primaria e nella scuola secondaria. In collaborazione con il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica il ministero mette a disposizione, sul sito del progetto, informazioni e lezioni di coding che possono essere utilizzati da docenti di tutte le materie. L’approccio è semplice e intuitivo. L’obiettivo è quello di fornire sostegno alle scuole che vogliano cimentarsi con questa nuova dimensione dell’insegnamento e dell’apprendimento.
Programma il futuro sostiene l’esperienza di code.org una piattaforma di coding utilzzata in tutto il mondo che può essere utilizzata subito da docenti e bambini a partire da 4 anni. Per scoprire cosa si può imparare giocando e come, basta andare su code.org, al cui interno si trovano diverse sezioni: gli insegnanti possono iscriversi, aggiungere i propri studenti e tenere traccia dei loro progressi. Ma possono iscriversi anche gli studenti e attraverso la sezione L’ora del codice chiunque può cimentarsi con il coding.
I corsi non sono altro che esercizi pratici, giochi di difficoltà crescente attraverso i quali si impara in maniera semplice e intuitiva a scrivere sequenze di istruzioni sempre più complesse per far compiere ai personaggi del gioco una serie di azioni. Si può imparare così a programmare per esempio i robot di Star Wars come BB8 (se non sai ancora chi è, puoi leggere l’articolo su Sphero drone BB8) per fargli portare a termine una serie di compiti. I ragazzi in questo caso non fanno altro che muovere dei blocchi (per questo si parla di programmazione a blocchi) e a ogni blocco è associata un’azione del personaggio del gioco. Solo in un secondo momento possono scoprire che a un determinato blocco corrisponde un codice un’istruzione specifica.
Sull’argomento puoi leggere anche: Coding scuola primaria: ci pensa Cubetto, robot di legno
Coding a scuola e robotica educatica
All’inizio parlavamo di come il coding a scuola possa essere ancora più divertente se fatto con i robot. Qual è la differenza? Con il coding il risultato di un esercizio viene visto su uno schermo. Parlavamo poco fa di un gioco il cui obiettivo è quello di far compiere ai robot di guerre stellari una serie di compiti individuando la giusta sequenza di blocchi di programmazione. Se utilizziamo un robot, l’esperienza è molto simile solo che l’esito può essere visto dal vivo, nel comportamento del robot stesso.
Ne abbiamo parlato anche negli articoli:
Nao robot il “prof” che insegna l’informatica
Nao robot, cosa può fare l’umanoide poliglotta
Choregraphe: cos’è e come funziona il software per programmare Nao e Pepper
In questo video si vede come coding e robotica possono divertire e nello stesso tempo formare i ragazzi alla programmazione:
Il numero di strumenti utilizzabili dalle scuole per il coding e la robotica educativa sta crescendo. Puoi approfondire l’argomento leggendo anche gli articoli:
Coding, cos’è e perché non dovremmo sottovalutare le sue potenzialità
Come imparare a programmare in modo facile
Pensiero computazionale, definizione e significato
Animatore digitale: a scuola è il mago del coding
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Come usare Scratch: una guida su tutto quello che ti serve sapere
Scratch Junior: così i bambini imparano a programmare
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